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      Ah! sento che la Tigre cesserà di esistere!...»
      — Dimenticala adunque! — disse Yanez scuotendosi.
      — Dimenticarla!... È impossibile Yanez, è impossibile!... Sento che non potrò mai spezzare le catene dorate che ella ha gettate attorno al mio cuore. Né le battaglie, né le grandi emozioni della vita piratesca, né l'amore dei miei uomini, né le più tremende stragi, né le più spaventevoli vendette sarebbero capaci di farmi dimenticare quella fanciulla. La sua immagine si frapporrebbe sempre fra me e quelle emozioni e spegnerebbe l'antica energia e il valore della Tigre. No, no, non la dimenticherò mai, sarà mia moglie dovesse costarmi il mio nome, la mia isola, la mia potenza, tutto, tutto!...
      Si arrestò per la seconda volta, guardando Yanez che era ricaduto nel suo mutismo.
      — Ebbene, fratello?— chiese.
      — Parla.
      — Mi hai compreso?
      — Sì.
      — Cosa mi consigli? Cosa hai da rispondermi ora che ti ho svelato tutto?
      — Dimentica quella donna, ti ho detto.
      — Io!...
      — Hai tu pensato alle conseguenze che potrebbero derivare da questo insensato amore? Cosa diranno i tuoi uomini quando sapranno che la Tigre è innamorata? E poi cosa farai tu di questa fanciulla? E diventerà poi tua moglie? Dimenticala, Sandokan, abbandonala per sempre, ritorna la Tigre della Malesia dal cuore di ferro.
      Sandokan si alzò di scatto e si diresse verso la porta che aprì con violenza.
      — Dove vai? — chiese Yanez balzando in piedi.
      — Ritorno a Labuan — rispose Sandokan. — Domani dirai ai miei uomini che ho abbandonato per sempre la mia isola e che tu sei il loro nuovo capo.


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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