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      — Non abbandonare...
      La voce fu soffocata da un tremendo colpo di mare succedutosi al primo. La scialuppa fu nuovamente sollevata. Si dondolò un istante sulla cresta del cavallone poi precipitò innanzi toccando nuovamente, ma le onde rotolanti la spinsero ancora più innanzi sbattendola contro il tronco di un albero con tale violenza che i due pirati furono sbalzati fuori. Sandokan, che era andato a cadere in mezzo ad un ammasso di foglie e di rami, s'era subito rialzato raccogliendo le due carabine e le munizioni.
      Una nuova ondata risaliva allora la sponda. Trovata la scialuppa la rotolò per qualche tratto, poi la spazzò via sommergendola.
      — All'inferno tutti gl'innamorati! — gridò Yanez che si era alzato tutto pesto. — Sono cose da pazzi, queste.
      — Ma sei ancora vivo? — disse Sandokan ridendo.
      — Volevi che mi fossi accoppato?
      — Non me ne sarei più consolato, Yanez! Eh! guarda il praho!
      — Come? Non ha preso il largo?
      Il veliero ripassava allora dinanzi all'imboccatura della baia, filando colla rapidità di una freccia.
      — Che fedeli compagni — disse Sandokan. — Prima di allontanarsi hanno voluto accertarsi se noi siamo approdati.
      Si strappò di dosso la larga fascia di seta rossa e la spiegò al vento. Un istante dopo uno sparo echeggiava sul ponte del veliero.
      — Ci hanno scorti — disse Yanez. — Speriamo che si salvino.
      Il praho aveva virato di bordo riprendendo la sua corsa verso il nord. Yanez e Sandokan stettero sulla spiaggia finché poterono scorgerli, poi si cacciarono sotto i grandi vegetali per mettersi al coperto dalla pioggia che cadeva a catinelle.


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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