Pagina (176/343)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      — Per ora non abbiamo nulla da temere da parte di quegli uomini — disse.
      — Vuoi che cerchiamo di fuggire da qualche altra parte? — disse Yanez. — Il parco è vasto e forse tutta la cinta non è sorvegliata.
      — No, amico. Se ci scorgono avremo alle spalle una quarantina di soldati e non potremo così facilmente sfuggire ai loro colpi. Ci conviene per ora nasconderci nel parco.
      — E dove?
      — Vieni con me, Yanez, e ne vedrai di belle. Tu mi hai detto di non commettere pazzie ed io voglio mostrarti se sarò prudente.
      «Se mi uccidessero, la mia fanciulla non sopravviverebbe alla mia morte, dunque non tentiamo un passo disperato.»
      — E non ci scopriranno i soldati?
      — Non lo credo. D'altronde noi non ci fermeremo molto qui. Domani sera, accada quello che si vuole, noi prenderemo il volo. Vieni Yanez. Ti condurrò in un luogo sicuro.
      I due pirati si alzarono mettendosi le carabine sotto il braccio e si allontanarono dalla cinta tenendosi nascosti in mezzo alle aiuole.
      Sandokan fece attraversare al compagno una parte del parco e lo condusse in un piccolo fabbricato ad un solo piano, che serviva da serra pei fiori, e che sorgeva a circa cinquecento passi dalla palazzina di lord Guillonk. Aprì senza far rumore la porta e s'avanzò a tentoni.
      — Dove andiamo? — chiese Yanez.
      — Accendi un pezzo d'esca — rispose Sandokan.
      — Non scorgeranno la luce dal di fuori?
      — Non vi è pericolo. Questo fabbricato è circondato da piante foltissime.
      Yanez obbedì.
      Quella stanza era piena di grandi vasi contenenti delle piante esalanti acuti profumi, essendo ormai quasi tutte in fiore ed ingombra di sedie e di tavolini di bambù d'estrema leggerezza.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





Yanez Yanez Yanez Guillonk Yanez Sandokan