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... Trovarci in una stufa con otto o dieci soldati intorno e salvare ancora la pelle è una cosa veramente miracolosa. Devono avere una gran paura di te.
— Pare che sia così — disse Sandokan sorridendo.
 — Che lo abbia saputo la tua fanciulla che tu sei riuscito a prendere il largo?...
 — Lo suppongo — rispose Sandokan, con un sospiro.
 — Temo però che questa nostra impresa decida il lord a cercare un sicuro asilo a Vittoria.
 — Lo credi? — chiese Sandokan, facendosi cupo in volto.
 — Non si terrà più sicuro, ora che sa che noi siamo così vicini alla villa.
 — È vero, Yanez. Bisogna che ci mettiamo in cerca dei nostri uomini.
 — Che siano approdati?...
 — Li troveremo alla foce del fiumicello.
 — Se non è toccata loro qualche disgrazia.
 — Non mettermi dei timori indosso, d'altronde lo sapremo presto.
 — E piomberemo subito sulla villa?
 — Vedremo cosa ci converrà fare.
 — Vuoi un consiglio Sandokan?...
 — Parla, Yanez.
 — Invece di tentare l'espugnazione della villa aspettiamo che il lord esca. Vedrai che non rimarrà molto in questi luoghi.
 — E vorresti assalire il drappello lungo la via?...
 — In mezzo ai boschi. Un assalto può andare per le lunghe e costare dei sacrifici enormi.
 — Il consiglio è buono.
 — Distrutta o fugata la scorta, rapiremo la fanciulla e torneremo subito a Mompracem.
 — Ed il lord?..
 — Lo lasceremo andare dove vorrà. Cosa importa a noi di lui?... Vada a Sarawack o in Inghilterra, poco monta.
 — Non andrà né in un luogo né nell'altro, Yanez.
 — Vuoi dire?
 — Che non ci lascerà un momento di tregua e che rovescerà su di noi tutte le forze di Labuan.
 
        
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