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      — Cosa vuoi dire?
      — Guarda là, su quel grosso ramo che attraversa il fiumicello.
      Sandokan si alzò sulla punta dei piedi e lanciò un rapido sguardo dinanzi a sé.
      — Ah! — mormorò, senza manifestare la menoma apprensione. — Un maias da una parte, un hariman-bintang dall'altra! Vedremo se saranno capaci di chiuderci il passo. Prepara il fucile e teniamoci pronti a tutto.
      L'ASSALTO DELLA PANTERADue formidabili nemici stavano di fronte ai due pirati; l'uno non meno pericoloso dell'altro, ma pareva pel momento non avessero alcuna intenzione di occuparsi dei due uomini poiché, invece di scendere lungo il torrente, si muovevano rapidamente incontro come se avessero avuto intenzione di misurare le loro forze. L'animale che Sandokan aveva chiamato hariman-bintang era una splendida pantera della Sonda; l'altro invece era uno di quei grandi scimmioni, un urang-outan, che sono ancora così numerosi nel Borneo e nelle isole vicine e che sono sì tanto temuti per la loro forza prodigiosa e anche per la loro ferocia.
      La pantera forse affamata, vedendo l'uomo dei boschi passare sulla riva opposta, s'era prontamente slanciata su di un grosso ramo che si curvava quasi orizzontalmente sulla corrente, formando una specie di ponteCome si disse, era una fiera bellissima e altrettanto pericolosa anche.
      Aveva la taglia e un po' anche l'aspetto di una piccola tigre, colla testa invece più rotonda e poco sviluppata, gambe corte e robuste ed il pelame giallo oscuro a macchie ed a rosette più fosche.
      Doveva misurare almeno un metro e mezzo di lunghezza, quindi doveva essere una delle più grosse della famiglia.


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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