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      — E noi dove andremo ad accamparci?
      — Sul sentiero che conduce a Vittoria. Di là vedremo chi si reca o chi esce dalla villa e in pochi momenti potremo prendere le nostre misure per impedire al lord di ruggire a nostra insaputa. Se vorrà andarsene, dovrà fare prima i conti coi nostri tigrotti e vedrai che chi avrà la peggio non saremo certamente noi.
      — E se il lord non si decidesse ad andarsene?
      — Per Giove!... Assaliremo la villa o cercheremo qualche altro mezzo per rapire la fanciulla.
      — Non spingiamo però le cose agli estremi, Yanez. Lord James è capace di uccidere sua nipote piuttosto di vederla cadere nelle mie mani.
      — Per mille spingarde!...
      — È un uomo deciso a tutto, Yanez.
      — Allora giuocheremo d'astuzia.
      — Hai qualche progetto?
      — Lo troveremo, Sandokan. Non mi consolerei più mai se quel briccone dovesse fracassare il capo a quell'adorabile miss.
      — Ed io? Sarebbe la morte anche della Tigre della Malesia, poiché non potrei sopravvivere senza la fanciulla dai capelli d'oro.
      — Lo so pur troppo — disse Yanez con un sospiro. — Quella donna ti ha stregato.
      — O meglio mi ha dannato, Yanez. Chi lo avrebbe detto che un giorno, io che non avevo mai sentito il mio cuore battere; che non avevo saputo amare altro che il mare, le pugne tremende, le stragi, sarei stato domato da una fanciulla, da una figlia di quella razza alla quale avevo giurato una guerra d'esterminio?... Quando vi penso, io sento il mio sangue a ribollire, io sento le mie forze a ribellarsi ed il mio cuore fremere di furore!


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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