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      Ha con sé ottanta uomini, ottanta tigrotti e potrebbe vincere le nostre truppe, attraversare in un baleno i boschi e gettarsi sulla villa.
      Il lord lo guardò in silenzio come fosse stato colpito da quel ragionamento, poi disse come parlando a se stesso:
      — Infatti, ciò potrebbe accadere. Sotto i forti e le navi di Vittoria mi sentirei più sicuro di qui. Quel caro William ha proprio ragione, tanto più che la via per momento è libera.
      «Ah, mia signora nipote ve la strapperò io la passione che avete per quell'eroe da forca! Dovessi spezzarvi come una canna, mi obbedirete e sposerete l'uomo che vi ho destinato!»
      Yanez portò involontariamente la mano all'elsa della sciabola ma si trattenne ben comprendendo che la morte del feroce vecchio a nulla avrebbe giovato con tanti soldati che si trovavano nella villa.
      — Milord — disse invece. — Mi permettereste di visitare la mia futura parente?
      — Avete qualche cosa da dirle, da parte di William?
      — Sì, milord.
      — Vi accoglierà male.
      — Non importa, milord — rispose Yanez sorridendo. — Io le dirò ciò che mi disse William, poi tornerò qui.
      Il vecchio capitano premè un bottone. Un servo subito entrò.
      — Conducete questo signore da milady — disse il lord.
      — Grazie — rispose Yanez.
      — Cercate di convertirla e poi raggiungetemi che pranzeremo assieme.
      Yanez s'inchinò e seguì il servo che lo introdusse in un salotto tappezzato in azzurro e ornato da un gran numero di piante, che spandevano all'intorno deliziosi profumi.
      Il portoghese lasciò che il servo uscisse, poi s'inoltrò lentamente e attraverso le piante che trasformavano quel salotto in una serra, scorse una forma umana, coperta di una candida veste,


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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