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      Sei soldati aprivano la marcia colle carabine in pugno e gli occhi fissi ai due lati del sentiero, onde non venire sorpresi; seguivano il lord, poi Yanez e la giovane lady, fiancheggiati da altri quattro soldati, e quindi gli altri in gruppo serrato e le armi posate dinanzi la sella.
      Malgrado le notizie recate da Yanez, tutti diffidavano e scrutavano con profonda attenzione le circostanti foreste. Il lord pareva che non si occupasse di ciò, ma di quando in quando si volgeva lanciando su Marianna uno sguardo in cui si leggeva una grave minaccia. Quell'uomo, lo si capiva, era pronto a uccidere la nipote al primo tentativo da parte dei pirati e della Tigre. Fortunatamente Yanez, che non lo perdeva di vista, si era accorto delle sue sinistre intenzioni e si teneva pronto a proteggere l'adorabile fanciulla. Avevano percorso, nel più profondo silenzio, circa due chilometri, quando a destra del sentiero si udì improvvisamente un leggero fischio. Yanez, che già s'aspettava l'assalto di momento in momento, sfoderò la sciabola e si mise fra il lord e lady Marianna.
      — Cosa fate? — chiese il lord, che si era bruscamente voltato.
      — Non avete udito? — chiese Yanez.
      — Un fischio?
      — Sì.
      — Ebbene?
      — Ciò vuol dire milord che i miei amici vi circondano — disse Yanez freddamente.
      — Ah! traditore! — urlò il lord estraendo la sciabola e spingendosi verso il portoghese.
      — Troppo tardi, signore! — gridò questi gettandosi dinanzi a Marianna. Infatti nell'istesso momento due scariche micidiali partirono d'ambo i lati del sentiero, gettando a terra quattro uomini e sette cavalli, poi trenta tigrotti di Mompracem si precipitarono fuori dai boschi, mandando urla indescrivibili e caricando furiosamente il drappello.


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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