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— Allora consideratemi come un uomo morto.
 — Io però non vi offro i mezzi per finire la vostra vita!
 — Ho con me il necessario.
 — Qualche veleno forse?
 — Fulminante. Prima però di andarmene all'altro mondo vorrei pregarvi d'un favore.
 — Ad un uomo che sta per morire non si può rifiutare nulla.
 — Vorrei vedere un'ultima volta Marianna.
 Il tenente rimase muto.
 — Ve ne prego — insistette Sandokan.
 — Io avevo ricevuto l'ordine di tenervi separati, nel caso che fossi stato tanto fortunato di catturarvi. E poi credo che sarebbe meglio per voi e per lady Marianna, impedire di rivedervi. A quale scopo farla piangere?
 — Me lo negate per un raffinamento di crudeltà? Io non credevo che un prode marinaio potesse diventare un aguzzino.
 Il tenente impallidì.
 — Vi giuro che ne ebbi l'ordine — disse poi. — Mi rincresce che voi dubitiate della mia parola.
 — Perdonatemi — disse Sandokan.
 — Non vi serbo rancore e per dimostrarvi che io non ho mai avuto alcun odio contro un valoroso vostro pari, vi prometto di condurvi qui lady Guillonk. Darete però a lei un grande dolore, lo vedrete.
 — Non le farò parola del suicidio.
 — Ed allora, cosa vorreste dirle?
 — Io ho lasciato, in un luogo nascosto, degli immensi tesori e tutti lo ignorano.
 — E vorreste donarli a lei?
 — Sì, onde ne disponga come meglio le piacerà. Tenente, quando potrò vederla?
 — Prima di questa sera.
 — Grazie, signore.
 — Promettetemi però di non parlarle del vostro suicidio.
 — Avete la mia parola. Eppure, credetelo è atroce il dover morire, quando ormai credevo di godere la felicità a fianco di quella fanciulla che amo tanto.
 
        
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 Marianna Sandokan Marianna Sandokan Guillonk
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