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      Capitano, vedete nulla?
      — No — rispondeva invariabilmente Sandokan, con voce tranquilla.
      — Mi ่ sembrato, anche ora, di aver udito dietro di me un rauco sospiro.
      — Effetto della paura. Io non ho udito nulla.
      — E questo tonfo?
      — ศ stato prodotto dai miei piedi.
      — Ho i denti che galoppano.
      — Sii calmo, Juioko. Siamo armati di solidi pugnali.
      — E se gli squali arrivano sott'acqua?
      — Ci immergeremo anche noi e li affronteremo risolutamente.
      — Ed il signor Yanez non si vede!...
      — Deve essere ancora molto lontano.
      — Che lo incontriamo, capitano?
      — Ho questa speranza... Yanez mi ama troppo per abbandonarmi al mio triste destino. Il cuore mi dice che egli seguiva la corvetta.
      — Per๒ non lo si vede comparire.
      — Pazienza, Juioko. Il vento aumenta a poco a poco e farเ correre il praho.
      — E col vento avremo anche delle onde.
      — Non fanno paura a noi.
      Continuarono a nuotare, l'uno vicino all'altro, per un'altra ora, scrutando sempre attentamente l'orizzonte e guardandosi intorno per paura di vedere comparire i temuti squali, poi entrambi sostarono guardandosi l'un l'altro.
      — Hai udito? — chiese Sandokan.
      — S์ — rispose il dayako.
      — Il fischio d'una nave a vapore, ่ vero?
      — S์, capitano.
      — Sta' fermo!...
      S'appoggi๒ alle spalle del dayako e con una spinta usc์ di pi๙ di mezzo fuori dell'acqua. Guardando verso il nord, vide due punti luminosi solcare il mare ad una distanza di due o tre miglia.
      — Una nave si avanza verso di noi — disse con voce un po' commossa.
      — Allora possiamo farci raccogliere — disse Juioko.
      — Noi non sappiamo a quale nazione appartenga e se ่ mercantile o da guerra.


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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