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— Marianna! — esclamò, prendendo fra le braccia la giovanetta. — Mia!... mia alfine!...
 — Sì, tua e questa volta per sempre!
 Nel medesimo istante si udì un colpo di cannone rombare in altomare. Sandokan emise un vero ruggito:
 — Il lord... Tutti a bordo dei prahos!...
 Sandokan, Marianna, Yanez e i pirati scampati alla pugna, abbandonarono il vascello che ormai bruciava come un fastello di legna secca e s'imbarcarono sui tre legni portando con loro i feriti.
 In un lampo le vele furono spiegate, i pirati diedero mano ai remi e i tre prahos uscirono rapidamente dalla baia inoltrandosi verso l'alto mare.
 Sandokan trasse Marianna a prua e colla punta della scimitarra le mostrò un piccolo brigantino che navigava a una distanza di settecento passi, dirigendosi verso la baia.
 A prua, appoggiato all'albero di bompresso, si scorgeva un uomo.
 — Lo vedi Marianna? — le chiese Sandokan.
 La giovanetta gettò un grido e si coperse il volto colle mani.
 — Mio zio!... — balbettò.
 — Guardalo per l'ultima volta!...
 — Ah! Sandokan!...
 — Tuoni di Dio!... È lui!... — esclamò Yanez.
 Strappò ad un malese la carabina e la puntò verso il lord, ma Sandokan gli fece cadere l'arma.
 — Egli è per me sacro — disse con aria tetra.
 Il brigantino si avanzava rapidamente cercando di tagliare la strada ai tre prahos, ma era ormai troppo tardi. Il vento spingeva i rapidi legni verso l'est.
 — Fuoco su quei miserabili! — si udì a gridare il lord.
 Un colpo di cannone partì e la palla abbattè la bandiera della pirateria, che Yanez aveva allora fatta spiegare.
 
        
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