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      Sandokan portò la destra al cuore e il suo viso divenne più tetro.
      — Addio pirateria, addio Tigre della Malesia! — mormorò dolorosamente. Abbandonò bruscamente Marianna e si abbassò sul cannone di poppa mirando a lungo. Il brigantino tuonava allora furiosamente, lasciando sui tre legni palle e nembi di mitragli. Sandokan non si muoveva, mirava sempre. D'improvviso s'alzò accostando la miccia. Il cannone s'infiammò ruggendo e un istante dopo l'albero di trinchetto del brigantino, spaccato alla base, rovinava in mare schiantando le murate.
      — Guarda!.. Guarda!... — esclamò Sandokan. — Seguimi ora...
      Il brigantino si era arrestato di colpo virando di bordo, ma continuava a cannoneggiare.
      Sandokan prese Marianna, la trasse a poppa e mostrandola al lord che urlava come un pazzo sulla prua del suo legno:
      — Guarda mia moglie! — disse.
      Poi retrocesse a lenti passi colla fronte abbuiata, gli occhi torvi, le labbra strette, ed i pugni chiusi, mormorando:
      — Yanez, la prua a Giava!...
      Girò due volte su se stesso, poi cadde fra le braccia della sua adorata Marianna e quell'uomo, che non aveva mai pianto in vita sua, scoppiò in singhiozzi mormorando:
      — La Tigre è morta e per sempre!...


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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