Pagina (84/161)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
     
     
      XXXII.
     
      Con tali, o simili, detti, Cajo Memmio otteneva al fine dal popolo, che Lucio Cassio allora pretore venisse inviato a Giugurta, per condurlo su la pubblica fede in Roma: essendo la testimonianza del Re il più spedito mezzo per convincerne Scauro e i tanti altri accusati di peculato. Frattanto, quelli a cui in Numidia era stato affidato l'esercito da Calpurnio, emuli del lor capitano, sozze ed infami opere commetteano a gara. Chi, per danari, a Giugurta restituiva i tolti elefanti, chi i disertori; altri se ne andavano predando gli amici: cotanto ammorbati i loro animi avea la pestilente avarizia. Ma, prevalendo in Roma la facondia di Memmio, il pretor Lucio Cassio, a dispetto de' patrizj tutti, fa vela per l'Affrica. Giuntovi, egli risolve a stento Giugurta, ondeggiante e per le sue reità diffidente, ad arrendersi davvero al popol Romano; ed a sperimentarne anzi la pietà che la forza. Cassio, oltre alla pubblica, impegnava pur anche la privata sua fede, ch'egli stesso non tenea punto minore: tanta era in que' tempi di Cassio la fama.
     
     
      XXXIII.
     
      Giugurta dunque, contro al regio decoro, con ristrettissima corte veniva condotto in Roma da Cassio. Quivi egli, già per natura audacissimo, e vieppiù incoraggito dai fautori tutti delle iniquità sue, con molto danaro soldavasi la impudenza di Cajo Bebbio Tribuno, per farsene scudo contra le leggi e gli oltraggi. Ma Memmio arringava la plebe, insuperbita assai contro al Re: Chi lo voleva in catene, chi giustiziato volevalo, ov'egli non rivelasse i suoi complici.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

C. Crispo Sallustio tradotto da Vittorio Alfieri
di Gaius Sallustius Crispus
1807 pagine 161

   





Cajo Memmio Lucio Cassio Giugurta Roma Scauro Numidia Calpurnio Giugurta Roma Memmio Lucio Cassio Affrica Giugurta Romano Cassio Roma Cassio Cajo Bebbio Tribuno Memmio