Pagina (157/161)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il Re, ben addottrinato, rispondeagli:
      Che non s'era risoluto per anche; tornasse fra dieci giorni, e saprebbelo." Restituivasi quindi ciascuno al suo campo. Ma, trascorsa gran parte della notte, Silla occultamente chiamato dal Re, altri testimonj non vengono ammessi, che i loro fidati interpreti: e Dabar inoltre, uomo d'incorrotta fede, giura di essere leal mediatore fra entrambe le parti. Incomincia il Re tosto con le seguenti parole.
     
     
      CX.
     
      Creduto mai non avrei, che il pių possente Re di queste contrade, e di quanti altri io ne sappia il pių ricco, potrebbe da un privato benefizj ricevere. Ed io, veramente, prima di conoscerti, o Silla, ad alcuni, richiesto, ad altri spontaneo soccorrendo, bastava pur sempremai a me stesso io solo. Il doverti esser ora tenuto, di che taluno dorrebbesi, me sommamente fa lieto. Dovessi pur io di bel nuovo prevalermi dell'amicizia di Silla, alla quale ogni qualunque altra cosa pospongo. Tu mettimi a prova; che il puoi. Tu armi e soldati e ricchezze, e quanto in somma a te aggrada del mio, tu il prendi e l'adopera. Ma non creder tu, no, ch'io per questo mi possa, finchč tu respiri, mai sciogliere dalla gratitudine che ti debbo. Desiderar dunque indarno non puoi, purchč il tuo desiderar mi sia noto. Minor vergogna ad un Re stimo io l'esser vinto in battaglia, che l'esserlo in liberalitā. Quanto poi alla Repubblica che tu rappresenti, brevemente ascolta i miei sensi. Nč fatta ho, nč volli io fare mai guerra al popolo Romano. Respinti ho coll'armi gli armati, dentro ai confini del mio regno trascorsi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

C. Crispo Sallustio tradotto da Vittorio Alfieri
di Gaius Sallustius Crispus
1807 pagine 161

   





Il Re Restituivasi Silla Dabar Silla Silla Repubblica Romano