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      Quest’ampia Cronaca, la più grande che si conosca, ha il merito raro di trasportarci in quell’epoca luminosa cui si referisce, di farci vivere in mezzo a quegli uomini e a quelle idee. Il filo della storia si raccoglie dalle notizie che si succedono di giorno in giorno, ma è una storia viva e spirante, che si desume dai documenti diplomatici e dalle lettere confidenziali, dai colloqui dei principi, dai discorsi nel Senato, dalle voci del popolo, dagli aneddoti, dalle satire tutto con ogni minuta cura raccolto. Particolarmente poi sono importanti i Diarii per la pittura dei costumi e la ricchezza e infinita varietà dei particolari.
      Che se la principale attrattiva dei documenti originali è riposta nel [113] rappresentare che fanno gli attori in tutta la realtà della vita, i documenti veneziani sono cospicui per il merito e per la verità di una descrizione evidente. I carteggi degli ambasciatori spirano una fiducia che veramente è rara anche nelle carte di Stato più antiche. Così nei Diarii sanutiani, ove si scorge la sollecitudine di riferire ogni parola proprio come fu detta, di descrivere uomini e cose proprio come si videro, quasi per mettere il lettore in condizione di argomentare da sé.
      Lo spirito dei Diarii è essenzialmente onesto, sincero, patriota. I racconti del Sanuto sono vivissime narrazioni che ci interessano come se fossimo spettatori dei fatti narrati, hanno il pregio di testimonianze oculari o sincrone.
      Fanno poi conoscere anche la vita intima di Venezia, e, quel che più importa il segreto di quella vita, rigogliosa e feconda.


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I Diarii
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1898 pagine 165

   





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