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      La liquidazione ereditaria del Sanuto procedette assai male, tuttavia il cospicuo legato venne in possesso dello Stato e i preziosi volumi furono riposti in un loculo segreto del Consiglio dei X ed ivi custoditi, come carte di Stato di sommo valore, così gelosamente che si finì col perderne la traccia, per modo che il doge Marco Foscarini scrivendo della Letteratura Veneziana fece bene intender che esistevano negli Archivj secreti della Repubblica, ma ne diede scarse ed errate notizie, perché ai suoi giorni non era concesso di scrivere di quelle carte che stavano appresso un magistrato principalissimo come il Consiglio dei X e sotto il suggello di un segreto inviolabile ed inviolato(439).
      [119] Ma poi negli ultimi anni della Repubblica si scopersero i Diarii, per le indagini dell’ultimo storiografo Francesco Donà, che tutti i volumi a sue spese, fece ricopiare per uso proprio, con ommissioni ed inesattezze bensì, ma con tre serie di indici per ogni volume, cioè indici di nomi, di materie, e di documenti.
      Al principio dell’anno 1805, essendo imminente la guerra, l’Austria pensò di trasportare i Diarii originali di Marino Sanuto, con altri preziosi documenti, a Vienna, dove dal Gassler, incaricato della spedizione, furono mandate 44 casse che contenevano anche le rubriche di quei dispacci dell’Archivio dei Frari, che erano già stati per ordine di Napoleone trasportati a Parigi(440).
      Questa precauzione austriaca non fu presa troppo per tempo, perché la guerra prontamente seguì e non meno prontamente terminò coi rovesci.


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I Diarii
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1898 pagine 165

   





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