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      Doveroso da parte nostra è pure un tributo di riconoscenza al tipografo Marco Visentini, il cui coraggioso disinteresse agevolò e rese possibile la pubblicazione dei Diarii.
      Imperocché quando si trattò di stabilire il piano per la pubblicazione dell’opera, la quale, come si è detto, nessuno avea avuto il coraggio di intraprendere, particolarmente per la grande spesa che richiedeva e per la certezza di nessun lucro perché edizioni siffatte non possono sperare diffusione rimuneratrice, si escogitò col Visentini una combinazione nella quale il rischio effettivo della stampa [132] fu da lui assunto, rimanendo ai coeditori il solo peso delle trascrizioni o meglio deciferazioni del testo e di ogni altro lavoro intellettuale e materiale.
      Il Visentini convinto dell’onore che ne verrebbe alla sua tipografia, assunse con animo lieto la sua parte e la sostenne, malgrado le inattese delusioni cui abbiamo fatto cenno, fino all’ultimo della sua vita, tutta consacrata a quell’arte cui fin da giovanetto erasi dedicato, come apprendista negli stabilimenti dell’Antonelli e del Gondoliere, poi come proto nello stabilimento Cecchini-Naratovich, e dal 1856 come fondatore e proprietario dello stabilimento tipografico Visentini, che dedicò principalmente e con ogni cura alla edizione di opere storiche.
      Mancato egli ai vivi nel 1891, la tipografia passò ai suoi figli Marco e Federico, poi dopo la morte di Marco al solo cav. Federico, il quale seguì le orme paterne, con eguale cura e con pari coraggio portando a fine la presente pubblicazione.


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I Diarii
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1898 pagine 165

   





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