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      Se venero retragando et diffendandose animosamente. Zonti a uno flumesino, e non possendo passare senza pericolo, feceno li ultimi conatus. Inimici passono parte di lhoro l'aqua, e tolseli di mezo, e lì tutti sono morti, ita che son stà visti et numeradi da 250 morti, oltra quelli corpi che sono stà menadi zoso per l'aqua. La via habia tenuto li inimici, o verso San Severo, o verso Foza, non lo intendo. Per debito mio, ho voluto darne aviso a vostra illustrissima signoria, acciò che quella, inteso el tutto, sapia provedere al suo cavalcare. A vostra excelencia continue mi offero et ricomando. Ex Troja die 15° aprilis 1496 hora XX. La qual lettera fo ricevuta in Flumaro a dì 16. Servitor Io. Ph. Mer.
     
     
      Copia di una lettera di re Ferando,
      al suo oratore in corte existente.
     
      Rex Siciliae etc.
      Ambasciatore. Per altre mie ve havemo dato aviso come, inducti da neccesità per sforzarne ad recoglier la doana, siamo passati in Puglia, dove, ritrovandone in questa terra, et parendone de proveder de retirare lo bestiame indreto et toglirlo de le forze de li inimici, questa matina, quatro hore inanti dì, partimo di qua con questo felicissimo exercito che è apresso noy, et al parer del giorno se fermassemo avanti San Severo, inviando solo li cavali lezieri intorno del paese, per retraher dicto bestiame in drieto et levarlo, come è dicto, dal poter de li inimici. Andando adonque li dicti cavali lizieri, reduxemo de le nostre bande più de 100 milia pecore, et essendo ussiti da San Severo circa 30 homeni d'arme, subito li nostri li asaltorono et ne pigliorno 28, li quali son presoni in nostro poter, et amazorono più di 100 altri soldati che erano ussiti.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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