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      Di la qual cosa fo scripto a Milano subito, et uno sarto fo a la Signoria a dirli che li havea tajati cape e gonelini, et che lo non l'haveva pagato, doi zorni avanti per suo dosso, che veniva a confirmar l'opinione de molti che non era andato frate. Et il ducha de Milano, inteso questo, scrisse a la Signoria che questa andata dil suo orator frate, si l'era che Idio lho avesse inspirato, li piaceva, et ordinoe a l'arzivescovo de Milano, era in questa terra, che dovesse rimanervi fino manderia uno altro oratore a far qui la residentia. Et da poi elexe domino Baptista di Sfondradi, era venuto orator di Spagna, et quello gionse, chome sarà scripto di sotto. Et è da saper che dicto domino Octaviano andoe a Urbino, et stato alcuni zorni in habito mondano, poi se vestite frate ivi, in uno monasterio de frati di l'hordine di la Carità.
     
      In questo medemo zorno, a dì 13 mazo, intrò in porto et il zorno driedo discargò a Lio tre arsilii de stratioti, i qualli fono mandati n.° 6 a levar stratioti 800 per avanti a Modon, Coron e Napoli di Romania, come ho scripto di sopra. Et questi tre ne condusse stratioti di Nepanto levati cavali n.° 354, capi uno Andrea e Dimitri Cavachii, che sono zentilhomeni di Coron et di gran fama. Et a dì 19 ditto, ne zonse do altri arsili con stratioti cavali n.° 240 cargati a Napoli di Romania, et cussì fono discargati a Lio, et ivi steteno insieme con li altri lepantini e coroneli, et li fo dato orzi per dar a li cavali justa il consueto, fino era provisto dove dovesseno mandarli.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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