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      Or non fu concluso nula per quel giorno, se non mandar li 100 fanti a Cojonise. Io voleva el marchese con le sue zente vi andasse.
     
      Et come in quel zorno a dì 3 mazo, la majestà dil re havia voluto che l'orator e lui li andasse a parlar a corte, et andono, li quali el trovò in camera con li conti e baroni. Et sopravene uno sacomano scampato da li nemici. Disse che Cojonise era acordato con li nimici, e che li fanti fono mandati non erano intrati, e la mazor parte presi. Alhora il re laudoe la sua opinione, et fo deliberato di unirsi a uno tutte le zente, perché sempre perderiano fino che li populi non vedesse che nostri fosseno signori di la campagna.
     
      Item, come el signor di Pexaro non era ancor zonto a Benivento, et che a dì 28 april partì di Roma, et come, in quel mezo, per non stare indarno, era stà deliberato che 'l marchexe andasse a campo a Montelione, mia 12 da Ascoli, et ivi bisognava condur le bombarde, et che erano avantazati tutti uniti da li inimici, homeni d'arme 100, cavali lizieri 1000, et fanti piutosto più che meno.
     
     
      Sumario di lettera di 4 mazo dil ditto,
      data in Nocera.
     
      El modo che inimici preseno Cojonise, fo che, essendo acampati, volendo darli il guasto, mandò prima a dir a la terra si se voleva render e darge ducati 10 milia, che lhoro non ge dariano el guasto. Quelli risposeno non li poter dar tanta quantità, et post multa se acordono in ducati 5000, con conditione che 40 homeni d'arme francesi et 200 fanti andasse ad alozar dentro, e li altri stesseno di fuori.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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