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      Et l'hordine è stato questo, che per seguire l'hordine di v. s., andassemo a fare una cavalchata de certo bestiame qual era nel piano di Sancto Acto, zoè tra Castelvechio, Adalto e Ripaton, che è dentro a le terre de' inimici 16 miglia. Eramo tra tutti cavali 150 et altra tanti a piedi, computando alcuni fanti de Civitella. Fessimo la preda a salvamento de bestie bovine 304, et 22 cavalli et 16 asini, et cum ditte bestie pigliassemo 7 presoni. Et tornando indreto, mandai el Capoano a la scoperta circa mezo miglio avanti continuamente con Petro Paulo da Sermona con 25 cavali. Dreto ditto bestiame, veniva io per sua scorta con cavagli 80 lezieri, et dreto a mi veniva Jacomacio con li altri homeni d'arme et quelli pochi soi romasti. Et cossì venendo con ditta preda, trovassemo che, havendo il marchexe de Bitonte inteso questa nostra cavalchata, in la valle tra Tortoreto e Montone donde nui haveamo a passare, havea reduto 18 homeni d'arme, 60 cavali lizieri et circa 200 fanti, tra aquillani et complici et quelli de le terre del preffato marchexe, de li quali haveva facto tri squadroni, parendoli con la moltitudine doverse spaventare, et a certi passi havea messe sue boche de foco. Dove trovandoci circondati e pervenuti al desiderio nostro de fare facto d'arme con lhoro, el Capoano, che era in antiguarda, strenuamente con li soi pochi cavali se atachò con lo primo squadrone. Per essere li inimici assai, forno facto fato d'arme bon pezo, temporegiando molto animosamente fino arivassemo nui altri, licet dicto Capoano fosse ferito de una lanza et uno veretone, tamen à recevuto poco male.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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