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      Il primo, qual era mejo, o romper a' fiorentini guerra o in Piamonte, overo altrove. Il secundo, che volendo tuor il Piamonte, qual era la prima terra che si dovesse acamparsi e de pių importanzia. Tertio che, compito le cosse de Italia, qual via saria da dar fastidio al re di Franza per divertir le cosse de Italia, et per far la quiete di quella. A li qual quesiti, essi condutieri li parse molto da novo, et vardandosi l'uno l'altro, tandem parse che domino Marco de Martinengo, per esser sapientissimo et litterato, dovesse risponder. Li altri do era domino Taliano da Carpi et domino Antonio di Pii. Or presente el ducha de Milano, rispose a questo modo. Primo, che al primo quesito non haveano alcuna comission da la illustrissima Signoria, et che erano mandati lė per obedir e non consejar, et che questi volleri et consulti stava a essa illustrissima Signoria. Al secundo, che volendo romper guerra in Piamonte, havendo lhoro tre visto tutti quelli confini, a lui pareva che Aste fusse la terra di pių importantia, la qual havendo con pressidio, si daria da far a' francesi che volesse vegnir in Italia. A la terza, che, compido la guerra in Italia, era da romper di fora in Bergogna, et ivi mantegnir la guerra con il re di Franza. Or il re, cussė inteso, li dete poi licentia, et de lė se partino venendo a referir in questa terra il sucesso. Et esso re, tolto licentia dal ducha de Milano, et promessoli di ritornar di qua da' monti fino tre setimane, et lo lassoe suo locotenente fino il suo ritorno.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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