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      Et a questo li fo dato taja ducati 500, el qual mandò la taja et subito fo riscatato da' fiorentini. Et è da saper che in camisa lo conduseno a Zustignan Morexini proveditor nostro, poi a Pixa, et lo harebeno morto si non fosseno stà advisati stratioti era homo di taja.
     
      [1496 08 11]A dì 11 ditto, per el consejo di pregadi fo scritto [267] una lettera molto dolce a' pisani, confortandoli stesseno di bona voja, perché questa terra non era per abandonarli; ma li volevano ajutar contra quoscumque; né guarderiano a faticha, a tempo, né a la spexa, perché i reputavano quella terra, per la fede sua, come una di le nostre proprie; et che atendeseno a difender la libertà lhoro, et che li mandavano e zente e danari e vegniva il proveditor novo.
     
      Ancora, in ditto consejo di pregadi, fo dato provisione di ducati 20 al mexe, da esser pagati in questa terra a Vicenzo di Naldo, uno cao di parte di la Val di Lamon. El qual era et habitava in questa terra, et el signor di Faenza li havea dato taja prima, et ita volentes nostri la ge fu levata, tamen che l'habitasse in questa terra.
     
      El re di romani, in questo mezo, persuaso dal ducha de Milano, se ne veniva in Italia. Et già havia comenzato a mandar di qua da' monti li so cariazi, et el vescovo di Trento mandò a dimandar la trata di 2000 stera di formento a la Signoria nostra, per poder passer ditte zente, perché fama era ne meneria assai. Tamen ne menò pochi, et a Milano continue si faceva preparamenti per honorar sua majestà, conzando le strade con feste et tapezarie, perché fama era doveva intrar in Milano.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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