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      scripta a Francesco Malipiero di ser Perazo suo compagno.
     
      Francesco fradelo. Se per el passato non ti ho scrito, non hè processo perché me habi dismentichato de l'amor è fra noi; ma li fastidii assai che ho abuto. Questo viazo ha fatto che de mi medemo non mi ho ricordato, sì che habime per excusato. Al presente, per questa me passarò breve. Son certo [327] che per mie' fradeli haverai inteso la disgratia di queste povere galie, che, come judei per la Barbaria semo stà chaziati; e questo per le promission fate l'anno passato per el capitano e patroni, i qual promesse al re di Tunis de far andar le galie a uno viazo e mezo, de che mori sono stati con questa bona barcha, e visto che le galie non sono andate a uno viazo e mezo, fezeno deliberazion a niun modo cargar su queste galie. In la qual cossa, per nui è stà fata ogni provision è stà possibile. Facessemo desmontar el nostro capitano come ambasador a la persona del re, con lettere de credenza, al qual fezemo presente: non ha zovato ambasador con presenti, dicendosi come loro è stà inganati; che le galie non è andate in Alexandria a levar i suo' mori, cussì loro non volea che le galie cargasse per questo anno, e che quando serà menati i suo' mori de Alexandria, in quella volta lasarano cargar le galie. Et licentiò il capitano da la sua presentia, et fece far crida che nullo moro né judeo ardisa parlar de cargar su le galie; siché la cossa passa a questo modo. Cerchassemo de conzar le cosse con manzarie de danari: non fu possibile; volessemo comprar i oglii per dar partido a le galie: non volse che comprasemo niente.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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