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      Siamo qui senza alcun frutto. [343] Non è stà ancor posto il campo come si credea, per varie scuse. A dì 27, vene il signor principe con la galia apresso la nostra. Messer andò da soa excelentia dove era il capitano yspano e non altri. Per sua signoria fo mostrato uno capitolo di le nove di Franza contenute in le letere dil suo ambasador da Venecia de 15. Poi disse havia fato dar la paga a 200 fanti italiani e dovea darla ad altri 200. Havia dato ducati 100 fin 150 a li capi di sguizari fino vegni li danari da Napoli. In questo mezo verà la polvere di Napoli. Potrasi continuar la impresa, e non ne ha salvo 20 barili. Messer rispose a proposito. Vedendo la longeza, rimase atonito. Disse havea ordinato le zente d'arme; ma prima bisognava proveder de biava da cavali, che bisognava tuorla di fuora per non ne esser nel regno; poi rasonò di le cosse di la guera di Ferara. Messer li disse che si quella guerra durava, lo 'l menava prexon a Veniexia, e lui confessò esser la verità: poi si partì.
     
      Eri matina vene di le polvere con 2 nostre galie. Vene poi uno navilio cargo di polvere e di artigliarie, dito el Scorpion. Più non c'è scusa di indusia. Adesso sua signoria è venuto a galia e à ditto aspetta risposta di Napoli inanzi el metti el campo. In questo mezo, el voleva veder con l'ochio il sito. Disse che le artilarie trate dil Scorpion, le voleva metter in le nave per più securtà cha tenirle in terra. Messer li disse fin 15 zorni non havia più bischoto. Rispose non sapea che fare. Siamo qui in spiaza senza biscoti.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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