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      Il reputo savio re: o volesse la dita morte o no. La sua ciera stete inmutabil, li soi gesti stabili, la sua voce ferma, el suo parlar constante; cossì si ha portato che ogniuno se admira, ogniuno il lauda. È molto devotissimo di la Signoria nostra et di gran bontà. Sempre si ha consigliato con messer, et lo ama, et perché la sua galia è più presta che la nostra, andava con linzolo levato, velizando et remizando, e come il passava ogni poco, feva levar la voga. Dicea ragionando: magnifico patre etc. et coram omnibus ha afirmato la mità dil regno essere stata per la venuta soa recuperata, et praesertim tutta Calabria. Scrita per Marin Becichemi.
     
      Lettera dil ditto, di 8 octubrio, in porto di Napoli. [348] Questo excelentissimo re, poiché pervene a li sezi, da tuto lo populo acompagnato, hebbe sermone publico con humanità, mansuetudine et dolce oferte, et per signor et gubernatore et per fradelo et amico dandosi, dove, una omnium voce fu cridato: viva re Federico. Et poi al castello pervenuto, che era serato secondo le lhoro cerimonie, fece batere li fusse aperto. Et quelli chi era respondendo, fuli ditto che l'era Federico de Aragonia vero successore et re et signor electo da tutta la baronia et università. Chiedendo el castelano testimoni, li fu per li principi et baroni jurato quello esser epso; item che baroni, zentilhomeni et l'universo populo di Napoli lo haveano per suo re et ligitimo signore acceptato. Et cussì li capi et diputati affirmando, el castelano vene fora, et ingenochiato li apresentò le chiave.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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