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      In questo tempo, in questa terra fo carestia di formenti, e universalmente per tutta Lombardia, la Marcha, l'Apruzo e la Puja. Valeva qui lire 6 a 5, 10 el staro e le farine L. 7. s. 8. fin L. 8. Unde, li proveditori di le biave feno pur bone provisione. Mandono a Padoa, Vincenza e Verona per li depositi a proveder fusseno tolti formenti, segale e megii, e fato farine e mandate a Venexia fino zonzeva i formenti comprati per la Signoria. Et nota che, dal 1478 in qua, non è stato tanta carestia, che formenti grossi in quel anno valseno L. 7 el ster, et poi seguite la pace. Quello sarà da poi questa carestia, Idio lo sa, et si Dio mi presterà vita, per mi sarà descripto.
     
      Da Constantinopoli, vene lettere di Alvise Sagudino, come era seguito gran novità di gianizari con spachi in besastan, perhò che si apizono insieme, et molti di lhoro fono morti e altri feriti, in modo che, in tal rumori, né il Signor turcho, né alcun bassà si sono arditi obviar. La qual cossa è segno di pocha obedientia. Tamen, 4 zorni da poi, fono fati anegar 6 gianizari et apichati 10.
     
      Zonse in questa terra, a dì dito, do oratori dil re di romani, zoè el vescovo di Trento et domino ... capitano de Igna, ai qual fo mandato contra molti patricii et fatoli grande honor, et le spexe, et alozono a San Zorzi. Questi venivano di Alemagna; ma non havia ancora abuto la instrutione dil re suo che in mar verso Zenoa se ritrovava, et perhò non venono a la Signoria. Ma da poi alcuni zorni, li vene la instrutione, et andono a la Signoria a quella exponerla, come dirò di soto.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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