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      Et a la torre dil relogio dete, et vene gioso et amazò uno camarier dil papa che ivi dormiva, et a uno altro tochò, adeo steva in extremis; adeo che Alexandro pontifice ebbe grandissima paura, et rimase molto atonito, extimando esser mal segno per lui.
     
      El re di romani, non restando di dimandar danari continuamente a la Signoria, sì per lettere come per li soi ambasadori che in questa terra se ritrovavano, unde, a dì 2 novembrio, nel consejo di pregadi fo preso di mandarli ducati 8000 che restava [376] haver del numero de li 30 per il suo stipendio da la Signoria, e tanti li fo mandati.
     
      A dì ditto, vene lettere di Roma da l'orator nostro, come l'exercito dil pontifice era a campo a Brazano, et che 'l ducha di Urbino era stà ferito di uno archobuso, et che restava al governo il ducha di Gandia homo zovene et inexperto, et che una madona Bortholomea Orsini, moglie dil signor Virginio, virilmente se defendeva. Et che a Roma la parte Orsina era sublevata con seguito dil populo contra el papa, el qual steva da mala voja.
     
      In Napoli, era grande fame et peste, et che le do regine, col cardinal legato, erano partite di Castelnovo et andate fuora di la terra a San Sebastiano, et per una lettera di Napoli, qui soto posta, se intende il tutto.
     
      [1496 11 09]A dì 9 novembrio, vene lettere di Napoli: come el capitano zeneral nostro di l'armata era in affanni, e continuamente l'armata si smenuiva de homeni, et non era pane. La peste deva gran fastidio, et che Castelnovo era zà infetato, e la regina era fugita fuori.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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