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      Steteno fin a le 4 hore di note, et perché altri volevano parlar, fo terminato a un altro conseglio. Et è da saper, che nostri fece far oratione pregando Idio inspirasse a [383] dover elezer il meglio, per ben et pace di la republica nostra.
     
      [1496 11 20]A dì 20 sabado ultimo, fo disputato la dedition tarentina. Parloe ser Marco Sanudo savio a terraferma, ser Francesco Trum olim, savio a terraferma, el principe, ser Antonio Boldù cavalier olim avogador di comun, ser Zuam Francesco Pasqualigo dotor e cavalier savio a terraferma, ser Hironimo Capelo fo provedador a le biave, ser Piero Balbi savio a terraferma, et ser Lorenzo Zustignam era di pregadi. Et per esser l'hora tarda, el principe si levoe, et steteno el conseglio per voler al tutto difinir. Et ballotate le tre opinione, tandem questo fu preso di elezer il primo pregadi uno nostro zenthilomo, et mandarlo immediate a Taranto, dove dovesse, in presentia di uno per nome dil re don Fedrico, exortar tarentini si volesse redur a l'ubidientia dil preditto re, con promission de indulgentia e inmunità, et che dovesse adatar le cosse di francesi di la rocha con quelli di la terra. Et se non volesseno, dovesse rescriver a la Signoria nostra. Et veneno molto tardi zoso, et la matina tutti stavano in expetation de intender la determenation dil senato. Tamen fu secreta, et tacite fo divulgata, ma pur quelli di pregadi tasevano.
     
      [1496 11 21]A dì 21, domenega da matina, fo chiamato l'orator di Napoli, quel di Spagna et dil ducha de Milan, et li fo notifichato questa deliberation dil senato.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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