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      Unde, reduta la Signoria in collegio et adunati li savii, vene dicto orator nuovo con il vechio in compagnia, et era vestito di negro con mantello per il corotto di la duchessa, et presentato le lettere credential, expose in quanto pericolo si ritrovava el suo signor ducha et quel stato de Milano, perché Zuam Jacomo di Traulzi atendeva con zente francese di venirli adosso, havendo zą tolto alcuni castelli; et che se la illustrissima Signoria nostra non lo ajutava, era per precipitar et similia verba. Concludendo, voleva li fusse mandato zente d'arme et il conte di Petigliano, dicendo che 'l suo signor, quando il mandņ, non haveva saputo la deliberation fatta per essa Signoria, la qual in itinere intese. Et el principe, sapientissime, more solito li rispose che non solum il conte preditto, ma ancora altre valide provision haveano facte per varentarli il stato, il qual non mancho volleva al suo signor conservar come se proprio nostro fusse. Et a dicto orator li fo fato le spexe, et la matina sequente, che fo il zorno di Nostra Dona, fue a messa a San Marco con il principe preditto, et stete 5 zorni in questa terra, poi ritornoe a Milan.
     
      Per lettere da Milano di l'orator nostro Marco Dandolo, et di Alexandria de Vicenzo Valier zonto a dģ 1.° dicto in questa terra, se intese come quelli di Alexandria non havea voluto lassar intrar le zente severinesche dentro la terra, ma ben li 300 homeni d'arme nostri, et che ivi si ritrovava el signor Galeazo.
     
      Item, che li nostri stratioti haveano corso verso i nimici et presi alcuni, et per spie prese haveano [498] inteso come il Traulzi, inteso le valide provision fatte per la Signoria nostra, era molto suspeso, et che nel suo campo era assą penuria de vituarie, la qual cossa saria causa che si leveriano de brieve; et che nel dicto campo si spendeva assą monede nuove di la stampa di esso Traulzi; et che domino Scaramuza Visconte locotenente et comissario general dil ducha di lą di Po in Tortona, havia fato bone provisione, messo custodia di fanterie et zente d'arme, et mandato a Milano molti citadini che haveano cativo animo, per dubito non facesseno novitą in la terra, et erano da la parte gelpha.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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