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      Et aspectavano le zente dil dicto conte di Petigliano che in quel zorno doveano zonzer in campo. Et visto dicto loco et diligentemente il tutto considerato, et come quel castello era di qualche importantia, licet non havesse muraglie atorno ma solum fossi e spalti et reduti nel alozamento di Frachasso, feno qualche consulto; poi ritornò, come ho ditto. A dì dicto, i nimici ficò fuogo in le caxe di fuora dil castello di la Spina, per dubito che nostri, zoè il conte di Petigliano con le altre zente ivi venute non si acampaseno, siché brusono i lhoro alozamenti et se tirono verso il Monferà, havendo prima fatto far alcuni ponti per passar al suo piacer l'aqua chiamata il Tanaro et ritornar verso Aste. Et in quel zorno Zuam Griego, con li nostri stratioti, andono driedo dicti inimici a uno castello nominato Burburago, et fono a le man, morti et feridi de li nemici molti. Et come per una altra lettera di proveditori vidi, che nostri ne amazarono 16 francesi et feriti zercha 60, et de li nostri niuno, perché inimici erano retrati al Boscho et a quelli altri luogi circumvicini. Et Zuam Griego di questo fo molto laudato.
     
      Item, come a dì 18 a bona hora, era partito di Alexandria Marco Zorzi et andava orator in Savoia et prima a Monferà, dove zonto a Casal da quel marchexe et al signor Constantino Arniti che quel stado governa per esser il marchexe suo affine giovene, fue molto honorato, et insieme conferite molte cosse.
     
      [516] Et mandato a tuor salvo conduto dal ducha di Savoia, subito che lo ebbe si partì, et a Turino andoe, come dirò al loco suo.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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