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      Questo signor, con la madre, stete in questa terra zorni 14, zoè tutta la setimana santa e le feste di pasqua, et il signor andava apresso el principe a li officii di sora li oratori, benché l'orator yspano non vi venisse. Et la madre stava in pergolo. Et poi a dì 29 ditto, partì di questa terra, e ritornò a Rimano, hessendo prima stato a Padoa a visitar Santo Antonio, come havia in vodo. Et è da saper, che in questi giorni a Rimano se moriva di peste molto, et era gran carestia de' formenti, unde esso signor scrisse al suo orator qui existente domino Joan Francesco de Capoinsacho doctor et cavalier, dovesse impetrar da la Signoria nostra la trata di certa [559] quantità de formenti per il stato suo. Et cussì liberalissime li fo concessa.
     
      In questi giorni, se intese come la nave di Francesco da Mosto patricio nostro, sora Cicilia, da alcune barze francese li era stà dato l'incalzo. Tandem, era scapolata et fuzita.
     
      Da Zenoa, dil proveditor Malipiero, di 13. Come havia recevuto li ducati 2260 mandati per la Signoria per dar sovention a quelle 6 galie. Che inimici erano levati da Chaleri, mia 15 di Saona, et andati verso Sivas a la via di Aste di sora di Arbenga et la Pieve, et che dubitava non andaseno a calarsi de lì, et che quel governador voleva che esso proveditor fusse andato a Arbenga con le galie; ma che, per il tempo contrariissimo, non si havia potuto muover.
     
      Item, chome havea di Pisa esserli pur grandissima carestia, et che su la galia Signola era apizato il morbo.
     
      Lettera di 15 dil ditto in Zenoa.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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