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      Et la galia dil proveditor feva offesa grande di palli di ferro, saxi et freze, et gagliardamente se tenivano; ma le aque li smachaveno al porto de Ligurne, che era da la Foze di Arno fino a Ligorne uno mio, et chi era senza velle, e chi con velle a redosso di continuo combatendo, et el zaratin era aganzato né più in sua libertà, le vele soe strazade da alto a basso; brusado l'artimon di la galia dil proveditor. Et finalmente nimici li deteno assà da far di foco, et sempre ditto lisignan li era apresso. Et havendo rifrescato il vento, inpì le vele de li nimici, et insieme con lhoro le velle di la galia spalatina, et il proveditor si seperò credendo el spalatin potesse far il simile, el qual non poteva. Unde, esso proveditor mandò el lisignam al [579] regovro del ditto, et fato el trincheto, i nimici inspauriti del refrescamento di la bataglia, ancor che mezi salvi fosseno, se despetolono de la ditta galia. Et che Lorenzo Loredan, havendo messo le barche in loco sicuro, et tornato per voler combater, trovò che combatevano et per le aque con el zaratin se intrigò pur con offesa grande de li nimici, et che per la presentia dil proveditor tutti se inanimava di far ogni gran pericolo. Et se 'l vento non li havesse scorti al porto di Ligorne, nostri erano certissimo vinzitori, et che de' inimici ne erano stà assai feriti e malmenati, morti alcuni capi e contestabeli. De' nostri feriti cercha 100 et amazati 10 in tutto, et che li feriti tosto si recopererano, et che tutte quelle zurme erano ben disposte.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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