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      Manchava legato dil papa et orator di Ingilterra. Et da l'altra banda si confortaveno che quelli regal di Spagna erano catholici et non farebeno cossa che fusse in [632] dispiacer, né havesse a ridondar alcun danno a li potentati de Italia: siché erano tra li savii dil collegio varie opinione. Alcuni volevano far tre oratori: uno residente apresso il re et regina in loco dil Contarini che domandava licentia, et do a la dieta over consultatione dil tratar di la pace, perché zà li tre oratori francesi erano andati. Ma di Spagna non si sapeva s'il re haveva mandato, né alcuna cossa. Et cussì, a dì 29 mazo, chiamato el consejo di pregadi, fo disputato tal materia, et atento che per le lettere di Spagna non era facto mentione etc. tandem fo preso di non far altri oratori pro nunc; ma star a veder quello per zornata veniva di Spagna, et secondo il tempo far deliberatione. Et fo scrito in tal materia a Roma et altrove alli collegati, perché le cosse si facesse con hordene.
     
      Copia di uno brieve dil pontifice a' fiorentini,
      per el qual descomunicha frate Hyronimo de Ferara.
      Et fo vulgarizato e butato in stampa.
     
      Alexandro papa sexto.
     
      Dillecti figlioli salute et apostolica benedizione. Conciosiaché, spesse volte et da più persone degne di fede et docti huomini, tanto ecclesiastichi quanto secolari, in diversi tempi abbiamo inteso un certo fra Girolamo Savonarola ferrarese de l'ordine de' predicatori et al presente, come si dice, vicario di San Marcho di Firenze, avere seminato certa pernitiosa doctrina nella cità de Firenze, in scandolo, jactura et pernitie delle semplice anime col pretioso sanghue di Cristo ricomperate, il che certo, non senza grande dispiacere de l'animo nostro abbiamo udito; ma perché speravamo lui, en breve, conosciuto l'errore suo doversi ritrare da la pericolosa via, et con vera semplicità di cuore a Cristo et alla sancta Chiesa humilmente et con debita obedientia tornare, con nostre lettere in forma di brieve al decto fra Girolamo, in virtù de obedientia sancta comandamo, che venisse a noi et schusassisi di certi errori contro a lui adducti, et observassi alcune cosse le quale gli comandavamo che al tutto di predicare cessassi.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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