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      Et in questi giorni, volendo che 'l signor Galeoto di la Mirandola da lui etiam si partisse, li mostrò una lettera che pareva el cardinal Ascanio suo fratello, lo advisava come havia inteso che dicto signor Galeoto teniva advisato di molte cosse Zuam Jacomo di Triulzi. Et lecta dicta lettera per el prefato signor Galeoto, disse: "Signor, l'intendo. Si havesse fallito, v. s. non mi haveria mostrà la lettera, ma mi haveria fatto morir. Io toglio licentia da quella." Et a la Mirandola andoe. Tamen, suo fiol conte Lodovico rimase lì in corte [649] col ducha, et havia la sua conduta et provisione come prima. Et el ducha de Milano fece in questi giorni dipenzer in castello una pyctura, la qual dete da parlar et far comenti a molti. Prima una dona assà bella, la qual havia atorno molte terre, et da una banda era uno homo di meza età che la poliva et adornava, et da l'altra banda uno vechio che haveva uno baston storto in man et quello volleva drezar. Quello che tal figura significasse, ognium dichi la sua.
     
      Da Roma. Come el pontifice voleva mandar uno cardinal a incoronar el re don Fedrico a Napoli, et si pratichavano tal materia con li oratori regii. Et che voleva dispensar le noze di sua fiola madona Lugretia, che era moglie dil signor di Pexaro, la qual era a Roma, et l'avia posta in uno monasterio, non perhò monecha. Et diceva era do cause: la prima che, avanti che lui la maridasse nel dicto signor di Pexaro, l'havia promessa a uno altro signor in Spagna; demum che la diceva, che dapoi era andata a marito, mai el ditto signor non havia usato con lei, perché 'l non poteva.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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