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      In questo zorno, nel consejo di pregadi, fo astreto le do ultime decime al monte nuovo n.° 44 et 45 a pagar senza pena per tutto questo mexe, et passato, che le fusse mandate alle cazude.
     
      Ancora, in ditto zorno, vene lettere di Roma di 15 di l'orator nostro. Advisava di la morte dil ducha di Gandia, la qual sequite a questo modo. Par che il zuoba, a dì 14, esso ducha, di età di anni 24, andasse a cena ad alcuni zardini con il cardinal Valenza et il cardinal Borgia. Et poi cenato, volse andar a' soi consueti piaceri, et andoe solo con uno suo favorito fidelissimo. Et hessendo l'hora tarda, vedendosi senza arme, mandoe dicto suo a tuor la curazina et altre arme, et rimase sollo. Et quando tornò, non trovò niuno, et lo andoe tutta quella nocte zerchando dove era praticho di andar; et non lo trovando, andoe da li do cardinali preditti et disseli la cossa, et come havia lassato il ducha sollo et poi tornando non lo havia trovato. Li qual andono dal pontifice a dirli questo, et fato le debite inquisitione per Roma, alcuni romani veneno dal papa a dirli come in quella nocte haveano veduti, a quella hora che dicto ducha non fu trovato, quatro stravestiti a cavallo su boni cavalli, et che questi tal andati sul ponte dil Populo ch'è sora il Tevere, sentiteno butar una cossa in l'aqua: qual fusse non sapevano. Unde, el pontifice subito mandoe a cerchar nel Tevere in quel loco, et trovono, a hore 21 quel zorno, uno sacho. E tolto suso, trovò el preffato ducha di Gandia con cinque feride et segatoli la [652] gola.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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