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      [720] Et aspectato fu fino il reverendissimo legato esser venuto al domo, montassemo tutti a cavallo acompagnando sua majestà a la chiesa. Intrati in chiesa, fo tolto in mezo de do episcopi. Uno era lo episcopo de Sagovia, et l'altro de Nola. Et andati a l'altar, il reverendissimo legato, fato lezer prima certi instrumenti de la investitura et de le bolle, la prima cerimonia fu il conferir dil stendardo. Da poi, andato in una camera et spogliatosi de un manto d'oro fodrà de armelini longo fina in terra, et de una vesta de veludo cremexin fodrà de raxo cremexin a manege più che duchal, si vestì da diacono, et vene fora de un certo retracto. Et, secondo, li fu conferito la spada, et uncto la schena et la spalla, juxta consuetum. Tertio et ultimo, li fu data la corona con certe poche zoje, il sceptro e la palla, et quella fu l'ultima. Dicto messa, si comunicò, et fece certi marchexi, duchi et conti de lì, qual, per la inserta poliza, ne havereti copia. Fece etiam alcuni cavalieri, credo 6, li quali, per esser stati, come un suo maistro de stalla et certi altri servitori, non mi ho curato scrivervi. Fornito questo, il reverendissimo legato lo acompagnò a la porta de la chiesa. Et montata sua majestà a cavallo sotto il pallio, con tuti li baroni a pii et nui oratori solli a cavallo, cavalchò la terra fazendo butar certi pochi charlini, et vene a pallazo che erano hore 19. Pensate come stavo io cum manto di veludo cremexin, longo come el mio; ma mi confortava che a li brocadi et gran veste de li altri, io ero lezero.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





Sagovia Nola