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      A la quale, e in haver e in persona, li restamo in perpetuo obligati, non potendo offerirli altramente le cosse nostre perché nulla havemo che non sia il suo. Di la qual recomandatione subito intesa la sanctità dil nostro signore, non solum se hè ralegrata; ma etiam, cum summo piacere ce ha conferito dicto patriarchato, ringratiando vostra excellentia magnificentissimis et honorificentissimis verbis, come per lettere dil suo magnifico oratore intenderà a pieno. Resta adunque una sola cossa, serenissimo principe, che la predicta sublimità vostra, insieme con la nostra dulcissima e carissima patria, faci experientia di la fede nostra, e in le sue occurentie ce adoperi, perché tanto ci pareria di vivere quanto serimo o proficui o utili a quella serenissima e cristianissima republica, da la quale havemo e l'essere e il benessere: e così in qualche parte satisferimo a le immortale et insolubile obligatione che cum lei havemo. Et propterea, pregamo lo altissimo Idio, toto corde, ci conciedi gratia possiamo mandar a effecto questo nostro immenso desiderio, cum sua satisfacione e di la sublimità vostra, la quale desideramo personalmente, data oportunitate, veder e visitar, como speramo presto habia ad essere. E alhora praesentialiter [762] farimo nostro debito come fidelissimo figliolo e servitore di quella serenissima republica e di vostra sublimità, a la quale toto corde si racomandamo, quam Deus ad vota conservet. Ex urbe, die octava septembris 1497.
      A tergo sic erat: Serenissimo et illustrissimo principi, domino Augustino Barbadico Dei gratia duci Venetiarum etc.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





Idio Deus Serenissimo Augustino Barbadico Dei Venetiarum