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      Et che l'opinione sua era che quelle cosse haria a succieder bene per il re. Etiam, havia mandato l'armata verso Cornova, accioché per mare dicto Perichino, volendo fuzer di l'isola, non potesse. È da saper, come el corier disse a bocha, che dicto nostro orator era su l'isola stato in uno locho dove si ritrovava tute le X deche di Tito Livio, et ancora alcuni libri in astrologia incogniti a' Italiani, et che 'l volleva haverli ad ogni modo. Tamen, per letere di l'orator, nulla se intese. Et benché non habi scripto chome l'orator dil ducha de Milano era insieme con il nostro, bisogna saper che erano uniti, et a un tempo ebbeno audientia. El qual perhò si riportava a quello havia dicto l'orator nostro etc. Tamen, stava a sua posta, et era con pochi cavalli.
     
     
      Copia de uno capitolo scrive in una leterasier Lorenzo Pasqualigo di sier Filippo da Londra,
      a dì 23 avosto,
      a sier Alvise e Francesco Pasqualigo suo fradelli in Veniexia,
      ricevuta a dì 23 setembrio 1497.
     
      L'è venuto sto nostro veneziano che andò con uno navilio de Bristo a trovar ixole nove, e dice haver trovato lige 700 lontam di qui terra ferma, ch'è el paexe de el Gram Cam. Ed è andato per la costa lige 300 e desmontato, e non à visto persona alguna, ma à portato qui al re certi lazi ch'era tesi per prender salvadexine, e uno ago da far rede, e à trovato certi albori tajati. Siché, per questo judicha che zè persone. Vene in nave per dubito, et è stato mexi tre sul viazo. E questo è certo. E al tornar aldreto, à visto do ixole; ma non ha voluto desender per non perder tempo, ché la vituaria li manchava.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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