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      Sto re ne ha buto grande a piacer. E dize che le aque è [807] stanche, e non hano corso come qui. El re li ha promesso, a tempo novo, navili 10 armati come lui vorà, ed àli dato tutti i presonieri, da' traditori in fuora, che vadano con lui come lui à rechiesto, e àli dato danari fazi bona ziera fino a quel tempo. Ed è con so mojer veniziana e con so fioli a Bristo, el qual se chiama Zuam Talbot(40), e chiamasi el gran armirante, e vienli fato grande honor, e va vestido de seda, e sti inglexi li vano driedi a mo' pazi. E pur ne volese tanti quanti n'avrebe con lui, et etiam molti de' nostri furfanti. Sto inventor de queste cosse, à impiantato su li tereni à trovato, una gran croxe con una bandiera de Ingeltera e una di San Marcho per esser lui veneziano; siché el nostro confalone s'è steso molto in qua.
     
      In questi giorni, vene a Veniexia el marchexe Lunardo Malaspina signor de alcuni castelli propinqui a' fiorentini. Et per esser recomandati a la Signoria, notifichono come, propinquandosi il tempo dil finir di la trieva, fiorentini haveano mandato a dirli che, da li 25 dil mexe in là, tutti fosseno sopra li soi termeni, et che non observeriano più trieva.
     
      Item, che pregavano la Signoria non li volesse abandonar, imo darli ogni ajuto e favore. Ma, in questo mezo, a dì 20, se intese come fiorentini haveano voluto robar uno castello a dicti Malaspina chiamato Bybula, ch'è al passo dove passa le nostre zente che di qui a Pisa vano, et non lo havendo potuto haver, li deteno termine perfino a li 20 dil mexe si dovesse render, aliter lo prenderiano per forza.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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