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      Il seguito scriverò.
     
      Ancora, el ducha di Ferara, volendo dimostrar esser vero fiol di questa Signoria, mandoe uno ambasador suo a Ferara chiamato Manfreo di Manfredi cavalier, el qual con fiorentini tratava di acordarli con la liga; ma voleano indriedo Pisa, la qual cosa nostri non voleva per niente consentir, ma erano contenti che Pisa restasse in libertà, dando perhò certa pensione a essa republica fiorentina. Et cussì si stava in queste pratiche. Tamen, si provedeva al bisogno.
     
      Et per lettere di Antonio Vincivera secretario nostro a Bologna, se intese come haveano di Firenze: che fiorentini haveano posto un balzello per trovar danari, et volevano far gran forzo per recuperar Pisa. Et etiam fo divulgato haveano concluso la pace con senesi, et li lassavano Montepulzano. Unde, a dì 29 ditto, nel consejo di pregadi fo terminato non abandonar pisani, imo darli ogni favor. Et fono electi questi quatro contestabili per collegio, i quali dovesseno andar a Pisa et ivi far 500 provisionati, i quali fono questi: Gorlin da Ravena, che fo quello fue in prexon, con 200, Nicolò Basejo con 100, Hironimo dil Barisello da Ravenna con 100, et Martinel de Luca con 100.
     
      Item, mandarli Zuam Griego con 200 ballestrieri et 100 schiopetieri; et danari a Pisa fono mandati per dar le page a li soldati stratioti et provisionati.
     
      In questi giorni fo pregadi, et posto le galie numero 3 dil trafego con alcuni capitoli. Et incantate le [840] galie, fo electo capitano sier Piero Sagredo, fo a Modom, dapoiché 6 volte fu facto et nium non havia passato.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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