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      Il re di romani, in questo tempo, era a Yspruch. Atendeva, justa il consueto, ad andar a caze. Tamen, pareva fusse mal contento, et si lamentava de' italiani. Et Zorzi Pixani doctor et cavalier, orator nostro, scriveva non poter obtenir nulla zercha la materia de Goricia. Conclusive, quel re non par ben edificado con la Signoria nostra, et la dieta voleva far in Franchburg per questo carlevar, havia perlongata fino a metà Quaresima, et questo tempo voleva darsi piacer. Haveva scrito a Milano et al signor Frachasso che dovesse vegnir da lui e portar le sue arme et menar li soi cavalli di giostra, perché soa majestà era disposta di giostrar con lui.
     
      Item, haveva orator a Milan domino Petro de Bonomo da Trieste.
     
      El re d'Ingaltera, per lettere di Andrea Trivixam orator nostro, se intese come era in grande amicitia con venitiani, et ben edificado in mantegnir la liga, et in conclusione, quella legatione era pocho da stimar. Unde, dicto orator solicitoe molto di haver licentia de repatriar, et cussì, a dì dicto, nel consejo di pregadi li fo dato licentia dovesse tuor licentia da quel re, et da poi le visitatione dovesse al suo piacer ripatriar.
     
      In Ligorne. In questo mexo, chome per lettere di Domenego Malipiero proveditor di l'armata nostro, date a Portovenere a dì 27 di l'instante, se intese che erano di Provenza zonte in Ligorne 2 barze francesi di bote 600 in 700 l'una, piene over carge di formenti. Siché fiorentini harano bona nova, et si le 2 barze nostre fusseno ivi state, non sariano mai intrate.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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