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      Sed quomodocumque res se habeat, per caxom di voler uxar questa tirania di voler haver quelle done li piaceva et con quelle usar, unde si concitò molti citadini nemichi, i quali feno quasi conjuratione contra di lui, et questi Marcheselli sublevò molte case, zoè li Belmonti et altri, adeo che, a dì 28 dil passato, la domenica, essendo dito signor in chiesia di San Zuane a vesporo, fue asaltato da questi citadini conjurati ad amazarlo. Et dito signor saltò su l'organo, et di l'organo su l'altar grando, zoè sopra la cuba, la qual, perché era di cossa debile, si rompete et sfondrò. Adeo dicto signor cadè in piedi su l'altar grando, tuttavia fuzendo da li inimici soi che lo perseguitava. Et saltato in una cortesela, tandem se tirò ne la rocha, et non senza gran dificultà. Et subito chiamato li soi fedeli et servitori, et queli armati et serate le porte di la terra, andono a pigliar alcuni di citadini, et prima fece tagliar a pezi Lodovico Belmonte et Piero Belmonte suo' squadrieri, et poi il signor fé meter a sacho 15 case di citadini. Et cussì tutto Rimano era sotto sopra et in confusion.
     
      [1498 02 02]A dì 2 ditto, vene lettere di Ravena che confirmava la ditta novità, et che 'l signor haveva fato impichar 7 di primi citadini, tra i qual do soi conseglieri, videlicet Zuam Antonio da Fam et [862] Adimario di Adimarii, et ne havea fatto prender 7 altri. Et che tutto quel populo era in arme, e 'l signor si stava in rocha et non si partiva. Et scrisse una lettera a la Signoria nostra come bon recomandato fiol et nostro soldato dil caso seguito, et dete la colpa che erano conjurati questi citadini per tuorli il stado, et che li havea puniti et andava punendo justa li lhoro demeriti.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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