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      Primo, che etiam italiani havean fato questo medemo, chome fece el ducha di Milam con ditto re di Franza; demum che italiani arebono voluto che la guerra fusse stata de lì, et che haveano lhoro alteze tenuto tanti cavali et gianeteri et sì grande exercito a le frontiere di Franza, et mai da' italiani li era stà mandato quello che per la liga, zoè per li capitoli erano obligati. Et che etiam, venuto el re di romani in Italia, fue maltratato, non lassando de dir de Pisa chome nostri la voleano etc. Poi concluse che l'haveano facta con do mexi di contrabando, accioché, venendo el re di Franza in Italia, li potesseno poi manifestarli et romperli guerra, et che per questo non era rota la liga, imo in quella voleano fermi esser.
     
      Item, nara dil zonzer ivi di Domenego Trivixan cavalier orator nostro il zorno da poi la conclusion di ditta trieva, et non era stato honorato, et si scusavano per caxon dil coroto di la corte per la morte dil signor principe. Et dil suo zonzer et intrata, più di sotto ne farò mentione, et chome ebbe audientia, et si dolse etiam lui di questa trieva, persuadendo [865] volesse mandar uno orator in Franza a farla zeneral con tutta la liga. Et cussì quelli regali disseno voler far, et di questa conclusione el re scrisse al suo orator existente in questa terra, et li mandoe li capitoli di la trieva, la qual lettera et capitoli dicto orator li presentoe a la Signoria, et fono lecti in pregadi, che per via di li oratori nostri non se haveva habuto la copia. Li qual sarà qui sottoscritti.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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