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      È di anni 67. Tandem varite.
     
      [1498 03 12]A dì 12 dito, el ducha di Milan partì di Milan per andar a Zenoa con li oratori et una bella compagnia, il n.° di la qual et tutto ordinatamente di sotto sarà scripto. Et andoe a Vegevene, demum dovea andar a Tortona et Seravale et Zenoa, et il sabato, a hore 16 a dì 17, doveva intrar in la terra. Li honori li sarà fatto, scriverò di sotto il tutto particularmente, et il modo introe. Et lassoe locotenente il cardinal fiol dil ducha di Ferara, olim suo cognato et arzivescovo de Milano.
     
      Da Faenza. Quel castelam steva malissimo. Fo ditto era morto, tamen non fu vero. Niente di mancho, non poteva scapolar molto per esser hetico, siché, se ivi fusse nostro governador, intervenendo, questa morte, non saria mal niuno. Vicenzo di Naldo capo di la Valle di Lamon, era ancora quivi; desiderava andar a Faenza.
     
      Da Rimano. Come el signor Pandolfo era andato et andava a la caza. Siché quelle cosse erano conze; tamen non era da fidarsi, perché pur era seguito assà morte.
     
      A Fiorenza. Gionse Marchesin Stanga orator dil ducha de Milan, intrato con grande honor da' [905] fiorentini. Doveva star puocho ivi, et andar di longo a Roma. Et fiorentini, zoè frate Hironimo, fece la prima domenega di Quaresema una precession per la terra con gran populo, cridando: Exultemus etc. Et li Arabiati, parte contraria, andavano tragando a li dicti et rompendo l'hordine, et pocho manchoe non veniseno a le arme. Et questi signori governa Fiorenza questo mexe, sono di la parte contraria di fra Hironimo.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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