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      [1498 05 04]A dì 4 ditto, vene una lettera dil re di Franza a la Signoria nostra, data a dì 20 di april a Orliens e sotoscrita di mano di esso Loys, molto dolce et segnal di grande benivolentia, la copia di la qual sarà qui sotto posta. Et mandò per suo corier a posta, et dicitur non scrisse ad altri che al papa, nostri et fiorentini. Notifichava la creatione sua; come di brieve dovea a Paris esser coronato, et voleva haver bona benivolentia con la Signoria nostra, reputando quella per sua cara amiga. Et cussì, venuta dicta lettera in colegio, tutti fono aliegri. Et è da saper, che il ducha de Milan, in questo zorno, havia scrito a l'orator suo era in questa terra, dovesse venir in collegio e notificar come el re di romani, havendo mal animo a Italia, havia ordinato a tutti li oratori lo seguiva di la liga, videlicet papa, Napoli, veneto et Milan, non dovesse più seguitar lo re, etiam niun altro orator di principe italiano, excepto l'orator yspano, le qual cosse non era a preposito. Però, si dubitava volesse haver intelligentia con Franza etc. Questo feva per meter paura a' nostri; ma el serenissimo principe, venuto dicto orator in collegio et exposo quanto per il suo signor li era stà comesso, et come Maximiano [954] dimostrava voler lui Pisa per esser camera de imperio, li disse esso serenissimo principe sapientissime: "Avemo inteso le vostre nove; ma ve diremo di le nostre." Et ordinò a Gasparo da la Vedoa dovesse lezer la dolce lettera dil re di Franza. Unde, dicto orator fo tuto admirato.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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