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      Et perhò concluseno di tuor a nostro soldo e stipendio el ducha Guido di Urbino di età di anni 28, con homeni d'arme 200 et 100 balestrieri a cavalo, et darli omnibus computatis con el suo piato et di la moglie ducati vintisettemilia, el qual debbi immediate andar a l'impresa di Pisa, et sia governador et capitanio di dita impresa. El qual si oferiva in otto zorni andarvi per esser le sue zente in hordine. Ancora fo al pregadi avanti disputato di mandarvi el conte di Pitigliano governador zeneral [1029] nostro, el qual era in brexana; ma non parse di mandarlo per non lassar questa parte nude etc. Etiam si doveva concluder l'acordo di Bajoni con homeni d'arme 100, siché si sarà più grossi cha fiorentini, et haverasse vitoria.
     
      Ancora, per haver danari, hessendo su gran spesa per questa Pisa, fo astreto a dì 7 a pagar le do decime al montenuovo ultimamente poste, videlicet numero 46, 47, una fino a dì 15 di questo, et l'altra fino a dì 25 senza pena, con don di 6 per cento, poi che le siano mandate a le cazude, et non se possi scuoderle se non con la pena, sotto pena di le leze di furanti.
     
      Di Franza. Si have lettere venute per via di Turin da Zuam Dolce secretario nostro, date a Lion a dì 23. Primo, di li oratori nostri, come a Pontebonvisin, ch'è zornate 3 da Lion, locho partisse la Savoia di la Spagna (recte Franza), trovono l'araldo dil re di Franza, el qual si vestite con la veste regia biava et zii d'oro, et li andava avanti adeo per tutta la Franza, adeo erano per tutto optimamente visti.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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