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      Siché, nostri voleno far fati. Et li fo mandato immediate ducati 10 milia a dicto ducha per via di Rimano, videlicet scrito ad Alvise Sagudino secretario nostro era lì, dovesse cavalchar a Urbino, e portar li ditti ducati 3 milia. Et perché dicte zente non puol venir a Pisa nisi prima pasino per la via di Siena, et convien ut dicitur passar per quel di fiorentini mia 30, di qua vien che 'l bisogna el vadi ben in hordine. E come si offerse, dicto ducha vuol menar con sì 4000 partesani del suo paexe, et senesi ne dà il passo per esser inimichi de' fiorentini. Tamen, fiorentini erano grossi, adeo nostri dubitavano molto, perhò bisognava far provision preste. Opinion era di alcuni di romper in Val di Lamon, over a Forlì con quelle zente [1031] era a Ravena per divertir parte di le zente di fiorentini, maxime quelle di Forlì, acciò el lhoro campo se desminuisano. Ancora, era praticha di accordar con nui Orsini, et dar adosso di là a' fiorentini, et far capitanio Piero di Medici el qual era a Brazano et rechiese in questa terra a la Signoria ducati 5000 per il suo secretario Piero di Bibiena che la Signoria li mandasse, perché voleva di sopra con senesi far novità su quel di fiorentini, et la Signoria li mandoe ducati 6000. Siché si spendeva molto, et le cosse strenzeva. Ma tutto era a diferir fino si havesse la conclusione di Franza. Fiorentini, in questo mezo, non restavano li soi oratori di racomandarsi al re di Franza; ma el re non li voleva compiacer in niuna cossa, et dava a' vinitiani la ragion.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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