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      Tamen, preseno di risponderli ut supra che ferma intention è di questa republica di mantenir la fede data; ma che pur si trovasse qualche via di adatamento dummodo che Pisa restasse in libertà, che presti si saria di far ogni conclusione et acordo, come etiam et al pontifice et altri potentati questa ferma intention era stata la nostra, con molte parole, ut in ea responsione.
     
      Di Franza. Vene lettere di 18 et 19 da Stampes di li oratori. Primo: come haveano abuto a dì 18 audientia de li quatro deputati, do episcopi et do baroni, videlicet monsignor di Lignì et monsignor ... et che volendo nostri oratori la resolution dil re, quelli volseno iterum li oratori replichasse quello haveano exposto a la majestà regia, volendo che nostri dimandasse quello voleano. Et disseli, l'opinion dil re era ad rehaver il stato suo di Milano et il reame de Napoli, et molto più ateseno al stato di Milano che de jure era di sua majestà, perhò voleano intender quello volea far la Signoria, e l'ajuto li voleano dar. Et a questo li oratori risposeno non haveano altra comissione cha di rescriver etc. Et poi, a dì 19, fono dal re con li quatro deputati, et parlono insieme, et il re voleva pur intender da lhoro la opinion nostra. Et cussì steteno in parlamenti senza conclusion.
     
      Item, nostri dimandono una lettera che in mar e in terra nostri potesse negociar, et il re li rispose: "Adatemo l'alianza, che questo presto si farà."
     
      Item, che il ducha di Lorena dimostrava esser molto amico di questa Signoria. Et scrisseno lettere in zifra di certo parlamento con lui fato.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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