Ergo, partirà presto.
     
      Vene in questi giorni di Lucha Trojam Bolani patritio nostro, stato ivi per facende sue, et tamen havia avisato la Signoria di molte cosse di luchesi. Et cussì andoe in collegio, exponendo alcune cosse di la cità di Lucha; come el puopolo è marchesco, ma parte di citadini tenivano da Milan.
     
     
     
      Nuove dil mexe di setembrio 1498.
     
      [1498 09 01]A dì primo setembrio, la note avanti, el principe non si sentite bene, pur la matina convene vegnir in collegio, et fo da basso, et li oratori fiorentini fono a la Signoria. Quello volesseno, fo secreto. Steteno alquanto dentro. Si judicha dicesse qualcossa di adatamento, licet stavano sopra di lhoro perché prosperavano. Pur si judicha starano al certo doy mexi quivi. Et li savii consultono quello harano rechiesto. Fortasse, più avanti legendo si saperà il tutto.
     
      Item, fu lettera di Roma. Come el cardinal Valenza era in hordine et quasi zà vestito in altri habiti cha di prete, et dovea ussir con galante foze.
     
      Item, che Piero di Medici era a Bolsena, et aspetava solum una risposta di Zuam Zordan Orsini, perhoché volleva venire con lui, et poi subito sarà presto et anderà a la volta di Fiorenza.
     
      Da Bologna. Se divulga ancora quelle zente non era a cavalo, et questo per le minaze li faceva il ducha de Milano, et perhò par richiedeva fusse tolto in protetione. Tamen, da color che sano, si judicha mai non cavalcharà, et in questo mezo arà tochato li danari nostri etc.
     
      Di Siena, vene lettere di ... di avosto di Alvise Sagudino. Come era zonto, et li consulti fati con senesi.